Biblioteca A. Torri - Opere di/su Dante

Scheda a cura di Renato Nisticò

 

Nella Biblioteca Dantesca del Torri troviamo anzitutto diverse edizioni delle opere dantesche e molte opere che interessano direttamente o indirettamente Dante nei suoi aspetti testuali, biografici e critici, che sono soprattutto servite al Torri stesso come documentazione per le sue edizioni, che, ricordiamo, furono:

A. L'ottimo commento della Divina Commedia. Testo inedito di un contemporaneo di Dante citato dagli accademici della Crusca, Pisa, Niccolò Capurro, 1827-’29; [>>]

B. Delle prose e poesie liriche di Dante Alighieri prima edizione illustrata con note di diversi, Livorno, 1842 - Firenze, 1850. [>>]

Nel dettaglio, B:

5. Epistole di Dante Allighieri edite e inedite aggiuntavi la Dissertazione intorno all'acqua e alla terra e le traduzioni respettive a riscontro del testo latino con illustrazioni e note di diversi per cura di Alessandro Torri. Livorno, coi tipi di Paolo Vannini, 1842 (rec n. 372249):

1. Vita nuova di Dante Allighieri edizione XVI a corretta lezione ridotta mediante il riscontro di codici inediti e con illustrazioni e note di diversi per cura di Alessandro Torri. Livorno, Vannini, 1843 (rec n. 372238, inv. n. 52, segnatura Torri [il già detto “bollino rosso”] A VI 38)

3. La Monarchia di Dante Allighieri con volgarizzamento di Marsilio Ficino tratto da un codice inedito della Mediceo-Laurenziana di Firenze con illustrazioni e note di diversi per cura del dottore Alessandro Torri. Livorno, coi tipi degli Artisti Tipografi, 1844 (rec. n. 372241, inv. n. 57, segnatura Torri A VI 39)

4. Della lingua volgare di Dante Allighieri libri due tradotti di latino da Giangiorgio Trissino e ridotti a corretta lezione col riscontro del testo originale, XVII edizione aggiuntevi le note di diversi per cura del dottore Alessandro Torri. Livorno, Libreria Niccolai-Gamba; Firenze, Luigi Molini, 1850 (rec. n. 372248, inv. n. 310, segnatura Torri A IV 24)

Torri non riuscì a portare a termine l’edizione del Convivio che avrebbe dovuto occupare il n. 2 della sequenza, e delle Poesie liriche al n. 6, corredate in appendice dalla raccolta sistematica dei componimenti poetici su Dante Alighieri.

Su 633 unità bibliografiche attualmente attribuibili alla Biblioteca Torri ben 509 sono relative all’opera dantesca. Vi si distinguono le edizioni delle opere di Dante (39, di cui 5 cinquecentine), il resto è letteratura critica, compresi i commenti antichi, come l’Ottimo edito dal Torri. Nella biblioteca si contava anche qualche codice e qualche incunabolo, di cui attualmente non v’è traccia. Qualcuno di questi può essere scomparso con il furto purtroppo subito nel 1978. In particolare potevano essere appartenuti al Fondo Torri quelli segnalati ai nn. 1-4 e 26, dell’Indice degli incunaboli stilato dalla Biblioteca della SNS nel 1969.
Queste le edizioni dantesche del XVI secolo:

La Diuina Comedia di Dante Alighieri nobile fiorentino ridotta a miglior lezione dagli Accademici della Crusca, Firenze, per Domenico Manzani, 1595 (rec. n. 386871, inv. n. 115)

Edizione di Crusca, procurata dai SS.ri Accademici con soli 163 errori! da essi avvertiti, senza calcolare varie altre minuzie che lasciarono da riscontrarsi alla curiosità dei pedanti incontentabili nel desiderio di esattezza tipografica! A. T.
NB. È uno dei rari esemplari coll’Errata di 6 pagine avvertite dal Poggiali (Serie de’ testi di lingua, vol. 1.o, p. 14), mentre tutte le altre copie non ne hanno che due. Cfr. Batines I, p. 99

Dante con nuove et utili dispositioni, Lione, appresso Guglielmo Rouillio, 1551 (rec. n. 386856, inv. n. 90)

[Edizion]e rara delle [disposi]zioni fatte dal Rouilio [Guillaume Rouillé] di questo poema (1551-71-75); avendo osservato lo Zeno nelle annotazioni al Fontanini che l’ed. del 1552 è la stessa della prima, e quindi una fola. A. Torri

Lo 'Nferno e 'l Purgatorio e 'l Paradiso del divino poeta Dante Alaghieri, Venezia, al segno de la Speranza, 1545 (rec. n. 386911, inv. n. 92)

[…] dove si presenta stampa alla insegna della Speranza, sotto gli anni 1545 e 1550. Il frontespizio mancante a quest’esemplare fu [parola illeggibile] sopra un’edizione perfetta. A. Torri

L'amoroso Conuiuio di Dante, con la additione et molti suoi notandi, accuratamente reuisto et emendato, Vinegia, per Marchio Sessa regnante l'inclito principe Andrea Gritti, 1531 (rec. n. 386918, inv. n. 123)

È notabile che tanto in questa come nelle due precedenti venete edizioni del 1521 e 1529, la prima Parte è intitolata Prologo, e le altre Trattato 1. 2. e 3.o; anzi la presente non ha titolo nell’Indice per la 1.a parte
Edizione citata dagli Accademici della Crusca fra i testi di Lingua. A. Torri
V. il Poggiali, vol. 1 pag. 18
Il quale fra l’altro sembra che fosse mancante dell’altra pur veneta edizione di Niccolo d’Aristotile detto Zoppino dell’anno 1529 in 8.o, rara essa pure

Sonetti e canzoni di diuersi antichi autori toscani in dieci libri raccolte. Di Dante Alaghieri libri quattro. Di M. Cino da Pistoia libro uno. Di Guido Caualcanti libro uno. Di Dante da Maiano libro uno. Di fra Guittone d'Arezzo libro uno. Di diuerse canzoni e sonetti senza nome d'autore. Libro uno, Firenze, eredi di Filippo di Giunta, 1577 (rec. n. 389077, inv. n. 810)

A p. 40 a margine di una canzone di Dante (Le dolci rime d’amor ch’io solia…) scrive: «Petrarca. L’anima che da Dio fatta è gentile / che già d’altrui non può venir tal grazia»

Dante col sito et forma dell’Inferno

Dante col sito et forma dell’Inferno, Venezia, [Alessandro de' Paganini], 1516 (rec. n. 386867, inv. n. 96)

[parole coperte dal cartellino di collocazione] …numeri romani alle pg. IX, X e XV, il che mostra che l’impressione presente è anteriore all’altra. Un bell’esemplare della prima in pergamena è posseduto dal chia.mo Seymour Kirkup pittore inglese a Firenze. Al bibliografo Batines fu ignota l’edizione coi numeri romani, e sbaglia anche nel titolo della dedicatoria, riportandola colla parola Domenica invece di [Domino ?] (vol. I, p. 77); come erra attribuendola a data precedente al 1515, anno in cui dal tipografo Paganini fu intitolata a Leone X l’opera del Petrarca, De remediis utriusque fortunae. A. Torri.

Dante col sito et forma dell’Inferno2

Le tavole incise nel fine mostrano essere copiate dall’Aldina 1515, prova che la stampa presente è quella posteriore. A. T.

 

In generale, le cinquecentine della Biblioteca Torri sono 33 (la registrazione di sei di queste è ancora parte del Catalogo retrospettivo della Biblioteca), 3 le secentine (tutte nel Cat. Retr.), di cui una di argomento dantesco (Iacopo Mazzoni, Della difesa della Comedia di Dante distinta in sette libri nella quale si risponde alle oppositioni fatte al Discorso di M. Iacopo Mazzoni, e si tratta pienamente dell'Arte poetica, e di molt'altre cose pertinenti alla filosophia, et alle belle lettere, Cesena, per Seuero Verdoni, 1688), 12 le settecentine (nove nel Cat. Retr. ), con una edizione dantesca (I sette salmi penitenziali trasportati alla volgar poesia da Dante Alighieri ed altre sue rime spirituali illustrate con annotazioni dall'abate Francesco Saverio Quadrio, Bologna, a Colle Ameno per Giovanni Gottardi, 1753).

La letteratura critica e i repertori bibliografici si raggrumano intorno ai nuclei tematici di interesse torriano, come la reale esistenza di Beatrice Portinari o l’influsso della Visio Tungdali che come sappiamo è una delle maggiori fonti del viaggio ultraterreno di Dante, ma testimoniano soprattutto dei lavori preparatori e della successiva ricezione critica delle edizioni dantesche torriane [1].

 

[1] Su questi aspetti e in generale sull’analisi culturale dell’attività del Torri il curatore di queste pagine si permette di rinviare a Renato Nisticò, «Un tal Torti», che in effetti è Torri: peripezie di un bibliografo nell’età della Restaurazione, in Una mente colorata. Studî in onore di Attilio Mauro Caproni per i suoi 65 anni, promossi, raccolti, ordinati da Piero Innocenti, curati da Cristina Cavallaro, Roma, Il libro e le letterature; Manziana, Vecchiarelli Editore, 2007